CREDITO D’IMPOSTA: DA INDUSTRIA 4.0 A TRANSIZIONE 4.0 OTTIMI VANTAGGI ANCHE PER LE PMI

Il Piano nazionale Industria 4.0 istituito nel 2017 dal Ministro Calenda durante il governo Renzi per il periodo 2017-2020 è stato prima rinominato Impresa 4.0 e ora per il periodo 2020-2022 è diventato Transizione 4.0 .

Al di la dei titoli, cerchiamo di capire che risultati ha prodotto questo piano fino al 2019, e che cosa è stato cambiato per il triennio 2020 – 2022.

Innanzitutto i numeri ufficializzati dal MISE (Ministero Italiano dello Sviluppo Economico) parlano chiaro ed il Ministro Italiano dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli li ha sintetizzati nel dicembre 2019 in questa lettera pubblicata sul Sole 24 ore. https://www.mise.gov.it/index.php/it/198-notizie-stampa/2040610 .

In estrema sintesi, poco più del 5% delle imprese Italiane ha beneficiato dei 13 miliardi di euro di incentivi Impresa 4.0 messi a disposizione dal Governo Italiano, l’altro 95% delle aziende non hanno potuto o voluto beneficiarne.

Per arrivare a questa conclusione, partiamo dall’ultima statistica ufficiale dell’ l’ISTAT datata 7 febbraio 2020 che si riferisce a dati del 2018 e ci dice che le imprese Italiane sono 1 milione e 32 mila di cui i due terzi cioè 821 mila, (pari al 79,5%) del totale sono microimprese con 3-9 addetti in organico, 187 mila (pari al 18,2%) sono di piccole dimensioni con 10-49 addetti, 21 mila (pari al 2,01%) sono di medie dimensioni con 50-249 addetti mentre 3 mila (pari allo 0,29%) sono le grandi imprese con 250 addetti e oltre. https://www.istat.it/it/archivio/238337

C’è da considerare che i 2/3 dei 13 miliardi d’incentivi erogati da Calenda e Renzi (8,7 miliardi di euro) sono andati allo 0,03% delle imprese, in particolare a 95 imprese Italiane che hanno effettuato investimenti in beni materiali (macchinari) di valore superiore ai 10 milioni di euro e a 233 imprese che sono state invece interessate da progetti di ricerca e sviluppo di valore superiore ai 3 milioni di euro.

L’altro 1/3 degli incentivi è andato a circa 53 mila imprese che hanno goduto del superammortamento o dell’iperammortamento e si sono divise 4,3 miliardi di euro.

Il restante milione d’imprese Italiane invece, hanno contribuito a pagare gli incentivi alle imprese beneficiarie.

Tra i motivi di questa enorme discriminazione c’è l’erogazione degli incentivi erogati in funzione di acquisti di macchinari costosi (l’interconnessione con i macchinari era obbligatoria) e calcolati sull’ammortamento che ha senso solo per aziende che fanno utili superiori agli investimenti fatti.

Ora per il periodo 2020-2022 il nuovo piano Transizione 4.0 comporterà una iniezione di risorse per le imprese pari a circa 7 miliardi di euro (conto i 13 miliardi del periodo precedente) ma che dovrebbe essere distribuito tra oltre 400 mila imprese (più o meno il 40% a differenza del 5% del precedente Piano). Tra le ricette che dovrebbero ampliare la platea dei beneficiari agli incentivi ci sono il credito d’imposta invece che l’ammortamento, la possibilità di beneficiarne dal 1 gennaio 2021 invece che attendere la dichiarazione dei redditi successiva e lo svincolo dall’obbligo di acquisto del macchinario anche per chi, giustamente, deve iniziare con la digitalizzazione o con la formazione del personale ancora prima di parlare di 4.0 .

Per questi e per altri motivi che adesso vedremo nel dettaglio, riteniamo che con gli attuali provvedimenti e quelli che verranno istituiti nel 2021, il cuore delle imprese del nostro paese possa presto tornare a pulsare a ritmi elevati e a produrre benessere a tutte le imprese e ai cittadini Italiani.

La mappa dei bonus utilizzabili nel 2021 è davvero promettente!

Sono numerosi i crediti d’imposta disponibili nel 2021 a sostegno di imprese e professionisti per favorire la ripresa economica nel post-Covid-19.

Tra i più importanti ci sono gli incentivi del Piano Transizione 4.0, rafforzati dalla legge di Bilancio 2021.

In sostanza, si tratta di bonus per gli investimenti in beni materiali e immateriali 4.0 e non, per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica e per la formazione 4.0 .

Nel nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0, l’investimento è di circa 24 miliardi di euro e ha due obiettivi principali:

  • Stimolare gli investimenti privati;
  • Dare stabilità e certezze alle imprese con misure che hanno effetto da novembre 2020 a giugno 2023.

I nuovi crediti d’imposta sono previsti per due anni e la decorrenza è anticipata al 16 Novembre 2020.

Inoltre, è confermata la possibilità, per i contratti di acquisto dei beni strumentali definiti entro il 31/12/2022, di beneficiare del credito con il solo versamento di un acconto pari ad almeno il 20% dell’importo e consegna dei beni entro Giugno 2023.

Qui di seguito forniamo una mappa sintetica dei bonus:

Mappa dei bonus

Credito d’imposta per beni materiali 4.0Riferimenti normativi: legge di Bilancio 2021, art. 1, commi da 1051 a 1063
A chi: imprese per gli investimenti in beni strumentali materiali 4.0, destinati a strutture produttive ubicate in Italia, effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023 a condizione che entro il 31 dicembre 2022 il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione
Beneficio:- Per spese inferiori a 2,5 milioni di euro: aliquota al 50% nel 2021 e 40% nel 2022- Per spese superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni: aliquota al 30% nel 2021 e 20% nel 2022- per spese superiori a 10 milioni di euro e fino a 20 milioni: aliquota al 10% nel 2021 e nel 2022
Credito d’imposta per beni immateriali 4.0Riferimenti normativi: legge di Bilancio 2021, art. 1, commi da 1051 a 1063
A chi: imprese per gli investimenti in beni strumentali immateriali 4.0, destinati a strutture produttive ubicate in Italia, effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023 a condizione che entro il 31 dicembre 2022 il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione
Beneficio: 20% dell’investimento, nel limite di costo massimo di 1 milione di euro
Credito d’imposta per beni materiali ed immateriali non 4.0Riferimenti normativi: legge di Bilancio 2021, art. 1, commi da 1051 a 1063
A chi: imprese ed esercenti arti e professioni per gli investimenti in beni strumentali materiali ed immateriali non 4.0, destinati a strutture produttive ubicate in Italia, effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023 a condizione che entro il 31 dicembre 2022 il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione
Beneficio:- nel 2021: aliquota al 10%, nel limite di costo massimo di 2 milione di euro per i beni materiali e 1 milione di euro per i beni immateriali. Per investimenti effettuati nel 2021 in strumenti e dispositivi tecnologici destinati alla realizzazione di forme di lavoro agile il credito d’imposta è pari al 15%- nel 2022: aliquota al 6%, nel limite di costo massimo di 2 milione di euro per i beni materiali e 1 milione di euro per i beni immateriali
Credito d’imposta per Ricerca & Sviluppo, Innovazione e DesignRiferimenti normativi: legge di Bilancio 2020, art. 1, commi da 198 a 209; Legge di Bilancio 2021, art. 1, comma 1064, lett. a)-h)
A chi: imprese per gli investimenti in attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design effettuati nel 2021 e 2022
Beneficio:- Ricerca e Sviluppo: 20% delle spese agevolabili nel limite massimo di 4 milioni di euro. Per le attività di ricerca e sviluppo, inclusi i progetti in materia di Covid-19, riguardanti strutture produttive ubicate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, sono applicabili le aliquote maggiorate previste decreto Rilancio: 25% per le grandi imprese; 35% per le medie imprese; 45% per le piccole imprese- Innovazione tecnologica: 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 2 milioni- Innovazione green e digitale: 15% delle spese agevolabili nel limite massimo di 2 milioni;- Design e ideazione estetica: 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 2 milioni
Credito d’imposta formazione 4.0Riferimenti normativi: legge di Bilancio 2018, art. 1, commi da 46 a 56; legge di Bilancio 2020, art. 1, commi 210-217; legge di Bilancio 2021, art. 1, comma 1064, lett. a)-h)
A chi: imprese per attività di formazione del personale, svolte nel corso del 2021 e 2022, sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale.Ammessi anche gli enti non commerciali, che esercitano attività commerciali rilevanti ai fini del reddito d’impresa
Beneficio:- per le piccole imprese: 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di 300.000 euro;- per le medie imprese: 40% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di 250.000 euro;- per le grandi imprese: 30% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di 250.000 euro.La misura del credito d’imposta è, comunque, aumentata per tutte le imprese, fermi restando i limiti massimi annuali, al 60%, nel caso in cui i destinatari delle attività di formazione ammissibili rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o ultra svantaggiati
Credito d’imposta per riqualificazione strutture turistiche ricettiveRiferimenti normativi: D.L. n. 83/2014, art. 10; decreto Agosto, art. 79; legge di Bilancio 2021, art. 1, comma 604
A chi: strutture ricettive turistico alberghiere, stabilimenti termali, strutture ricettive all’aria aperta, strutture che svolgono attività agrituristica
Beneficio: 65% delle spese sostenute nei due periodi di imposta successivi a quello in corso alla data del 31 dicembre 2019.Si attende la pubblicazione del decreto attuativo con tutte le indicazioni
Credito d’imposta per canoni di locazione di immobili ad uso non abitativoRiferimenti normativi: decreto Rilancio, art. 28; legge di Bilancio 2021, art. 1, comma 602; l. n. 6/2021, art. 2-bis
A chi: la legge di Bilancio 2021 ha previsto l’estensione temporale dell’agevolazione fino al 30 aprile 2021 solo per le imprese turistico-ricettive, le agenzie di viaggio e i tour operator
Beneficio: 60% del canone pagato. In caso di contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda, comprensivi di almeno un immobile a uso non abitativo utilizzato nell’esercizio di attività d’impresa, il credito d’imposta spetta invece nella misura del 30% dell’importo del canone.Per le strutture turistico-ricettive, il bonus per l’affitto d’azienda è pari al 50% e, nel caso in cui relativamente alla stessa struttura vengano stipulati 2 distinti contratti, uno per la locazione dell’immobile e uno per l’affitto dell’azienda, il beneficio spetta per entrambi i contratti
Credito d’imposta per aumenti di capitaleRiferimenti normativi: decreto Rilancio, art. 26, comma 8; legge di Bilancio 2021, art. 1, comma 263
A chi: società di capitali e cooperative con ammontare di ricavi relativo al periodo d’imposta 2019 superiore a 5.000.000 euro e fino a 50.000.000 euro, che abbiano subito nei mesi di marzo e aprile 2020, una riduzione dell’ammontare dei ricavi, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente in misura non inferiore al 33%
Beneficio: per gli aumenti di capitale deliberati nel primo semestre del 2021: credito di imposta è pari al 50% delle perdite eccedenti il 10% del patrimonio netto, al lordo delle perdite stesse, fino a concorrenza del 50% dell’aumento di capitale
Bonus pubblicitàRiferimenti normativi: legge di Bilancio 2021, art. 1, comma 608
A chi: imprese, enti non commerciali e lavoratori autonomi
Beneficio: credito d’imposta nella misura unica del 50% del valore degli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche on line
Credito d’imposta per investimenti nel MezzogiornoRiferimenti normativi: legge di Stabilità 2016, art. 1, commi 98 e seguenti, Legge di Bilancio 2021, art. 1, commi 171-172
A chi: imprese che effettuano investimenti in macchinari, impianti e attrezzature da destinare a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo
Beneficio: 25% per le grandi imprese situate in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna e del 10% per le grandi imprese situate nelle aree ammissibili delle Regioni Abruzzo e Molise. Le intensità di aiuto sono maggiorate di 20 punti percentuali per le piccole imprese e di 10 punti percentuali per le imprese di medie dimensioni
Credito d’imposta quotazione PMIRiferimenti normativi: Legge di Bilancio 2018, art. 1, commi da 89 a 92, legge di Bilancio 2021, art. 1, comma 230
A chi: PMI che decidono di quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione
Beneficio: 50% delle spese di consulenza sostenute per ottenere la quotazione, fino a un massimo di 500.000 euro.
Credito d’imposta per operazioni di riorganizzazione aziendaleRiferimenti normativi: Legge di Bilancio 2021, art. 1, commi da 233 a 242
A chi: società risultante dalla fusione, beneficiario della scissione e conferitario di azienda. L’operazione di riorganizzazione aziendale deve essere deliberata dall’assemblea dei soci, o da altro organo societario competente per legge tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021
Beneficio: trasformazione in credito d’imposta di una quota delle DTA (attività per imposte anticipate) riferite a perdite fiscali ed eccedenze ACE maturate fino al periodo d’imposta precedente a quello dell’operazione. L’ammontare massimo utilizzabile come credito d’imposta è pari al 2% delle attività dei soggetti partecipanti alle operazioni di aggregazione

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